Il Diabete, mai sottovalutarlo!

Che cos’è il diabete?

L’organismo è formato da milioni di cellule che hanno bisogno di energia per funzionare, a questo scopo gli alimenti sono trasformati in uno zucchero detto glucosio, che giunge alle cellule grazie alla circolazione sanguigna e possono entrare nelle cellule grazie all’azione dell’ormone insulina.

Il diabete è una malattia cronica, a larghissima diffusione a livello mondiale e destinata ad aumentare al passo con il progressivo invecchiamento della popolazione. Secondo alcune rilevazioni epidemiologiche, gli Italiani con una diagnosi di diabete sono circa 3.8 milioni, ma si stima che il totale dei malati arrivi a 5 milioni. Un paziente su tre ancora non sa di esserne affetto; molti lo scoprono solo quando emergono le complicanze, spesso alquanto gravi ed invalidanti. E’ fra le prime cause di mortalità, specie per le sue complicanze cardiovascolari, più frequenti nelle donne.

Si tratta di una malattia caratterizzata da livelli di zucchero (glucosio) nel sangue più elevati rispetto alla norma (iperglicemia), a causa di un’adeguata (o assente) produzione dell’ormone insulina (diabete di tipo 1 o DM1) o di una scarsa capacità dei tessuti di utilizzare l’insulina stessa (diabete di tipo 2 o DM2).

Attualmente di distinguono almeno 3 forme di diabete:

  1. Il diabete di tipo 1, in cui la produzione di insulina da parte del pancreas viene soppressa o fortemente ridotta a causa della distribuzione delle cellule beta. Si tratta di una patologia autoimmune in quanto legata a una reazione del sistema immunitario contro l’organismo stesso, scatenata da una concomitanza di fattori genetici e ambientali.
  2. Il diabete di tipo 2: rappresenta la forma di diabete più comune e si sviluppa a partire dai 40 anni di età e colpisce principalmente i soggetti obesi o in sovrappeso con predisposizione genetica alla malattia. Nel diabete di tipo 2, il pancreas è in grado di produrre insulina (seppur in manieta ridotta) ma le cellule dell’organismo non riescono a utilizzarla in modo efficiente.
  3. Il diabete gestazionale: è caratterizzato da un aumento dei livelli di glucosio nel periodo di gravidanza. Questa condizione si verifica nel 4-10 % delle donne in gravidanza e generalmente tende a scomparire dopo il parto; tuttavia, le donne che ne hanno sofferto presentano un rischio più elevato di sviluppare diabete di tipo 2.
  4. Esistono forme di diabete per così dire “intermedie” tra il tipo 1 e il tipo 2 con il Lada (che insorge in età adulta ed evolve precocemente verso l’insulinodipendenza) e il Mody, con diverse forme cliniche generalmente presenti in determinati ceppi familiari.

Quali sono i sintomi?

  • Nel caso del diabete di tipo 1, ad insorgenza generalmente in età giovanile, di solito si assiste a un esordio acuto, spesso in relazione a un episodio febbrile, caratterizzato da eccessiva sete (polidipsia), aumentata quantità e frequenza di urine (poliuria), sensazione di stanchezza (astenia), perdita di peso immotivata, pelle secca, aumentata frequenza di infezioni.
  • Nel caso del diabete di tipo 2, tipico dell’adulto, invece, si manifestano più lentamente e spesso in maniera molto evidente; possono verificarsi casi di glicemia alta senza che si manifestino i sintomi. Per questo la diagnosi di questa forma di diabete non è sempre rapida, ma può avvenire quando sono già clinicamente manifeste le complicanze della malattia.

Oltre ai sintomi specifici (es: aumento dell’urina e del senso di sete), la diagnosi di diabete è definita dalla presenza di uno dei seguenti valori nel sangue confermati in due diverse misurazioni:

  • glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due distinte circostanze e dopo almeno 8 ore di digiuno;
  • valore di glicemia casuale, cioè indipendentemente dal momento della giornata, ≥200 mg/dl;
  • glicemia ≥200 mg/dl due ore dopo la somministrazione di una soluzione contenente 75 g di glucosio;
  • emoglobina glicosilata superiore a 6,5%.
  • Situazioni di predisposizione al diabete sono l’alterata tolleranza al glucosio (glicemia compresa tra 140 e 200 mg/dl dopo un carico di glucosio) e l’alterata glicemia a digiuno (glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dl).

Come si previene e come si cura?

Il Diabete spesso si coniuga con l’altro fenomeno, costantemente in ascesa, rappresentato dall’obesità e dal sovrappeso, che colpisce principalmente i ragazzi, portandoli a diventare diabetici di Tipo 2 già in giovane età.

Allo stato attuale non ci sono metodi per prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 1, al contrario, è possibile prevenire il diabete di tipo 2. Molti studi hanno dimostrato che un’alimentazione sana e l’esercizio fisico permettono di ridurre del 58-60% il rischio di diabete per quelle persone che sono considerate predisposte allo sviluppo della malattia.

Le norme per una giusta nutrizione di un diabetico di tipo 2 o in un soggetto considerato a rischio non sono diverse da quelle consigliate a chiunque, se non per:

  • la necessità di una riduzione dell’apporto alimentare di zuccheri semplici,
  • la preferenza da accordare a zuccheri a basso indice glicemico,
  • la preferenza ad utilizzare alimenti ricchi di fibre,
  • la necessità di perdere una certa percentuale di peso corporeo in caso di obesità,
  • l’introduzione all’interno della propria dieta di cibi meno processati.

L’altro consiglio fondamentale è quello di evitare una vita sedentaria; non vi sono attività fisiche più efficaci di altre per la cura del diabete e tutte sono utili allo scopo, anche se in linea teorica sono preferibili attività di tipo aerobico, ossia quelle attività in cui gli stessi gruppi muscolari lavorano in continuazione a bassa o media intensità. Basterebbe anche camminare 30-40 minuti al giorno per favorire il mantenimento del peso corporeo ideale, migliorare la sensibilità all’insulina  e tenere più bassi i livelli di grassi e glicemia nel sangue.

Fermiamo questo “tsunami” che avanza!

Pubblicato da icnutrizionista

Biologa Nutrizionista iscritta all'Albo Professionale SEZIONE A N. ISCRIZIONE AA_076465. Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana. Nata il 18 dicembre 1991, vivo a Marnate (Varese).