Il reflusso gastroesofageo

Che cos’è?

Il reflusso gastroesofageo è una disturbo che si manifesta quando il contenuto dello stomaco risale nell’esofago perché la valvola, che separa l’esofago dallo stomaco, non si chiede bene e permette ai cibi e ai succhi gastrici di risalire.

Come si manifesta?

Chi soffre di reflusso avverte un bruciore dietro lo sterno, alla bocca dello stomaco che spesso si accompagna ad un rigurgito acido soprattutto dopo aver mangiato oppure quando il corpo è disteso. Altri sintomi che possono essere ricondotti alla malattia da reflusso sono la tosse notturna e il bruciore alla gola mattutino.

Quanti ne soffrono?

La malattia da reflusso gastroesofageo colpisce fino al 30% degli adulti nelle popolazioni occidentali ed è in forte aumento. Il periodo dell’anno in cui di manifesta maggiormente è durante i cambi di stagione (primavera e autunno) ma anche le donne in gravidanza ne possono soffrire poiché nei primi tre mesi aumenta l’ormone progesterone che agisce rilassando la valvola che separa lo stomaco dall’esofago.

Cosa fare in presenza di reflusso gastroesofageo?

Oltre alla terapia farmacologica con farmaci antiacidi, per ridurre i sintomi o per prevenire un eventuale ritorno, è importante intervenire sullo stile di vita.

 

L’obesità, la vita sedentaria e il fumo di sigaretta minacciano la salute generale. La perdita di peso, l’attività fisica e smettere di fumare possono aiutare a ridurre i sintomi da reflusso.

 

Ci sono inoltre degli accorgimenti dietetici che chi soffre di reflusso gastroesofageo deve tenere bene a mente:

  • Mangiare lentamente
  • Cenare presto
  • Fare 5 pasti al giorno ed evitare di lasciare lo stomaco vuoto per troppo tempo
  • No alle chewing-gum
  • Evitare menta, cioccolato, bibite gasate, formaggi stagionati, insaccati, fritture, vino bianco, aceto, alcolici e superalcolici, pomodori, agrumi, tè forte.

 

Cosa non fare in presenza di reflusso gastroesofageo?

Evitare di:

  • fare sport subito dopo aver mangiato
  • sdraiarsi a stomaco pieno
  • indossare abiti stretti o cinture che stringono lo stomaco

Inoltre, abituatevi a utilizzare dei supporti e/o letti appositi che vi tengono la testa sollevata di 10/15 cm.

Per gli amanti del caffè però c’è una bella notizia!

Contrariamente a quello che molti credono, i migliori studi in proposito “assolvono” il consumo di caffè in presenza di patologie a carico dell’apparato gastrointestinale (reflusso acido, dispepsia, ulcera peptica, gastrite e tumore dello stomaco). Le migliori linee guida internazionali raccomandando di evitare il consumo di caffè ma siamo fiduciosi che i recenti studi vengano confermati e validati.

Pubblicato da icnutrizionista

Biologa Nutrizionista iscritta all'Albo Professionale SEZIONE A N. ISCRIZIONE AA_076465. Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana. Nata il 18 dicembre 1991, vivo a Marnate (Varese).