Che legame c’è tra il cibo e i tumori?

Oggi vorrei parlarvi di un’argomento che non è ne semplice ne tanto meno bello, ma attualissimo purtroppo! In questo articolo vi spiego la relazione che esiste tra l’alimentazione e lo sviluppo dei tumori.

Ebbene sì, perché secondo i dati mondiali dell’OMS DEL 1996: “Una buona dieta evita la possibilità di manifestare il 30-40% dei tumori”. Sono 10 milioni le persone malate di tumori oggi nel mondo, ma di questi 10 milioni ben 3/4 milioni avrebbero potuto evitare di ammalarsi se negli anni precedenti si fossero alimentati diversamente. Quando ho letto per la prima volta questi dati ho provato prima stupore e poi rabbia ma mi hanno dato la forza di affermare che l’alimentazione, se è buona, corretta e sana, contribuisce a conservare il nostro organismo in un buono stato di salute.

Risultano attualissime le parole di Feuerbach (1804-1872) “L’UOMO É CIÓ CHE MANGIA”, perché negli ultimi anni sono comparse nuove patologie legate agli stili di vita (alimentazione errata, fumo, alcol e sedentarietà) tra cui le malattie cardiache, le malattie neurodegenerative e le malattie neoplastiche.

La malattia neoplastica o tumore è una malattia genetica che provoca una mutazione delle cellule che iniziano a riprodursi in modo incontrollato. Quindi, se da una parte incidono i fattori genetici ereditari a sviluppare il tumore, dall’altra ci sono fattori acquisti ambientali (ambiente, stile di vita e alimentazione) che contribuiscono a causare la malattia. A dimostrazione di ciò, vi riporto due esempi: il primo riguarda il cancro al colon che negli Stati Uniti è 10 volte più diffuso che in Nigeria; se però confrontiamo la popolazione nigeriana che vive in Africa rispetto ai nigeriani emigrati negli Stati Uniti, questi ultimi hanno sviluppato il tumore al colon alla pari dei nativi statunitensi, nonostante i nigeriani siano “per natura” meno suscettibili a sviluppare il tumore al colon. Il secondo esempio riguarda il tumore alla mammella che nei Paesi Occidentali e negli USA ha un’incidenza maggiore rispetto ai Paesi Asiatici. Le donne asiatiche, che appartengo alle popolazioni a basso rischio, emigrate verso i paesi Occidentali sviluppano il tumore alla mammella alla pari delle donne native.

Questo modo “moderno” dei paesi occidentali ricchi di mangiare, sempre più ricco di calorie, di zuccheri semplici, di proteine e di prodotti di origine animale, si discosta molto dalla dieta tradizionale mediterranea ricca invece di frutta, verdura, legumi e alimenti naturalmente completi in grado di ridurre notevolmente il rischio di sviluppare le malattie.

Se da una parte ci sono elementi nella dieta che sono altamente cancerogeni, come l’aflatossina B1 che è una tossina di una muffa che si può trovare nei cereali diffusi nei Paesi poveri che non vengono essiccati; il 4-dimetilalaminoazobenzene detto anche giallo burro, un colorante che veniva usato negli alimenti; i nitriti, nitrati e nitrosammine che vengono ancora oggi utilizzati come conservanti negli alimenti come i salumi e gli insaccati; dall’altra parte ci sono dei componenti della dieta che svolgono un ruolo protettivo e preventivo nello sviluppo dei tumori. Non possono non ricordarvi l’azione protettiva della verdura nei confronti dei tumori ed in particolare le fragole, i mirtilli e i lamponi hanno un effetto antitumorale perché contengono delle sostanze che impediscono agli agenti cancerogeni di legarsi al DNA e di provocare le mutazioni; i carotenodi (β-carotene contenuto in carote, broccoli, mango e spinaci e α-carotene di cui è particolarmente ricco il pomodoro) sono protettori nei confronti dei tumori al seno; svolgono un ruolo protettivo anche gli acidi grassi omega 3 contenuti nei pesci azzurri e nella frutta secca e gli antiossidanti come il resveratrolo, un polifenolo contenuto nella buccia dell’uva rossa che poi passa nel vino rosso, che blocca i processi chimici alla base della formazione del cancro; i fitoestrogeni contenuti nei semi di lino e di soia schermano i recettori della mammella dall’azione cancerogena degli estrogeni endogeni e abbassano i livelli di ormoni sessuali che favoriscono il tumore e infine le brassinaceae (cavolo, rapa, broccoli,…) hanno un effetto anticancerogeno attraverso dei meccanismi di detossificazione.

Quindi in pratica come comportarsi per prevenire lo sviluppo dei tumori?

Prediligere un’alimentazione più naturale, ricca di fibra e povera di grassi saturi, preferire proteine di origine vegetale (legumi) rispetto alle proteine di origine animale (carne e latticini), ed eliminare il fumo e l’alcol.

Quindi cosa state aspettando?

“PREVENIRE É MEGLIO CHE CURARE”

la prevenzione attraverso l’alimentazione

 

Pubblicato da icnutrizionista

Biologa Nutrizionista iscritta all'Albo Professionale SEZIONE A N. ISCRIZIONE AA_076465. Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana. Nata il 18 dicembre 1991, vivo a Marnate (Varese).