Come biologa nutrizionista sostengo con convinzione lo stile di vita mediterraneo perché esistono acclarate evidenze scientifiche che ne fanno un regime alimentare (associato all’attività fisica) che fa vivere bene e più a lungo. Non a caso la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Non sono contro le altre diete, se mirano alla salute dell’individuo, ma preferisco rimanere lontana dalle mode del momento e guardare ai fatti e ai risultati delle osservazioni scientifiche.
Ed è da qui che voglio partire, presentandovi la DIETA MEDITERRANEA, raccontandovi qual è la sua origine, quali sono le sue caratteristiche e peculiarità e perché è così vantaggiosa per la salute.
Due coniugi e studiosi statunitensi Ancel e Margaret Keys hanno vissuto per anni a Pioppi, frazione di Pollica (Salerno), nella seconda metà del secolo scorso. Furono longevi (chissà, forse trassero diretto giovamento dalle loro scoperte) e furono i primi ad avviarono degli studi sulla dieta mediterranea e sono diventati delle autentiche autorità del settore.
Definire la Dieta Mediterranea solo come un regime alimentare è riduttivo. La parola “dieta” ha origini greche e non si limita solo all’individuazione di un modello nutrizionale condiviso da numerosi popoli del bacino mediterraneo, ma abbraccia concetti più ampi e profondi che afferiscono a un peculiare stile di vita, a una specifica modalità di produzione e consumo del cibo, alla convivialità e a un determinato modo di concepire il rapporto tra l’uomo e l’ambiente che tutela la biodiversità.
Per comprendere al meglio l’essenza della DIETA MEDITERRANEA è stata messa a punto la piramide alimentare; ne esistono di diverse, quella che vi ho proposto è la piramide alimentare sostenibile dell’IFMeD, un’immagine bidimensionale dove l’aspetto nutrizionale viene integrato con quello culturale, ambientale ed economico. Alla base della piramide sono posti gli alimenti per i quali è consigliato un consumo più frequente e che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato un consumo meno frequente, sono anche quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente. I consigli sono:
- consumare tutti i giorni almeno 1L e mezzo di acqua
- consumare ad ogni pasto una porzione di frutta e verdura e di cereali (pasta, pane, riso, orzo, farro, amaranto, patate, cous-cous,..)
- limitare il consumo di carne rossa e insaccati a discapito di un aumento delle quantità di legumi, pesce, uova e carne bianca
- limitare alle occasioni i dolci, gli zuccheri e i prodotti confezionati industriali
- inoltre è consigliata una regolare attività fisica, un adeguato riposo, la scelta di alimenti locali e di stagione.
Tuttavia le abitudini alimentari italiane stanno profondamente cambiando, verso un modello alimentare nord americano e più industrializzato, trascurando un patrimonio culturale e gastronomico che ha fatto del popolo italiano uno dei più longevi al mondo. La Dieta Mediterranea, che si fonda su basi scientifiche certe, ha raccolto numerosi risultati positivi a livello mondiale:
- costituisce una protezione significativa e costante per le principali patologie cronico degenerative;
- è l’unico modello nutrizionale in grado di aiutare le persone a migliorare il proprio stato di salute;
- può essere utile come strumento per ridurre il peso corporeo, con moderata restrizione calorica associata con l’attività fisica
Quindi perchè non provare a seguire questa dieta tanto antica quanto moderna e attualissima?